In un futuro non troppo distante, potrebbe diventare realtà la possibilità di decollare da Roma e atterrare a New York in meno di un’ora. Questa straordinaria innovazione è legata all’emergere di un aereo ipersonico, capace di raggiungere velocità superiori ai 7.000 km/h. Il segreto di questa tecnologia risiede nel motore VDR2, sviluppato dalla Venus Aerospace, che promette di rivoluzionare il settore dell’aviazione grazie a un sistema di propulsione altamente efficiente.
Il motore VDR2 è basato sul principio del ramjet, un sistema che sfrutta la velocità del velivolo per comprimere l’aria, eliminando la necessità di turbine o parti mobili. Questa innovativa soluzione consente di raggiungere velocità fino a Mach 6, equivalenti a circa 7.400 chilometri orari. In termini pratici, ciò significa che il volo da Roma a New York potrebbe durare solo 55 minuti. Inoltre, percorsi più lunghi, come quello verso Tokyo, sarebbero ridotti a circa due ore, sebbene in questo caso sarebbe necessario un breve scalo per rifornimento, considerando che l’autonomia del VDR2 è di circa 8.000 km.
Un ulteriore vantaggio del motore VDR2 è la sua capacità di ridurre il consumo di carburante fino al 15% rispetto ai motori tradizionali, rendendo i voli ipersonici non solo più rapidi, ma anche più sostenibili e potenzialmente meno costosi.
Nonostante le promesse di velocità, uno dei principali ostacoli da affrontare è la gestione delle alte temperature generate durante il volo. A velocità ipersoniche, l’aria che entra nel motore può raggiungere temperature di 2.130°C, sufficienti a danneggiare i componenti interni. Per affrontare questa sfida, il VDR2 elimina completamente le turbine, le parti più vulnerabili dei motori convenzionali, introducendo un sistema innovativo chiamato detonazione rotante (RDRE – Rotating Detonation Rocket Engine). Questo processo produce onde d’urto supersoniche, generando una spinta enorme senza compromettere la struttura del motore.
Il sistema è progettato con due cilindri coassiali che operano in sinergia, separati da una camera dove avviene la detonazione della miscela di carburante e ossidante. Se tutto funziona come previsto, il VDR2 potrà resistere a temperature estreme senza perdere efficienza.
Un altro aspetto cruciale riguarda le sollecitazioni fisiche che i passeggeri e l’equipaggio devono affrontare durante il volo a Mach 4, la velocità di crociera prevista. Le forze G generate durante le fasi di accelerazione e decelerazione possono essere intense e potenzialmente dannose per il corpo umano. Gli ingegneri stanno quindi lavorando su soluzioni progettate per minimizzare l’impatto di queste forze. Tra le innovazioni in fase di sviluppo, si prevedono sedili ergonomici in grado di distribuire uniformemente la spinta, ambienti pressurizzati e sistemi di controllo dell’accelerazione.
Inoltre, volando a 33.500 metri di altitudine, vicino ai confini della stratosfera, si prevede che le turbolenze siano notevolmente ridotte, offrendo un’esperienza di volo sorprendentemente fluida.
Il primo test di volo del VDR2 è programmato per il 2025, quando il motore sarà installato su un drone sperimentale. Se i risultati saranno positivi, si aprirà la strada a una nuova era per l’aviazione. Tuttavia, prima di essere impiegato per voli civili, il VDR2 potrebbe trovare applicazione in ambito militare e spaziale, grazie alla sua efficienza e resistenza.
Se il progetto avrà successo, non solo cambieranno radicalmente i tempi di viaggio, ma anche la nostra percezione delle distanze globali; il mondo potrebbe diventare improvvisamente molto più piccolo.