
Per affrontare la crisi di estinzione degli squali zebra in Australia, un gruppo di scienziati ha sviluppato un metodo innovativo che ricorda l’ipnosi. Questo approccio, pur apparendo insolito, si fonda su principi scientifici e mira a “disattivare” temporaneamente gli squali per facilitare il prelievo del seme necessario per l’inseminazione artificiale.
Il progetto è dedicato alla salvaguardia della specie di squalo Stegostoma tigrinum, riconosciuta dall’IUCN come vulnerabile a causa della pesca eccessiva. La University of the Sunshine Coast, in collaborazione con il collettivo ReShark e diversi acquari e parchi marini australiani, ha avviato la Great Australian Stegostoma Semen Expedition. L’iniziativa si propone di ripopolare la specie attraverso l’inseminazione artificiale delle femmine, monitorando successivamente la salute dei piccoli nati da questo metodo.
Ripopolare la specie
Gli squali zebra, che nuotano lungo le coste degli Oceani Indiano e Pacifico, sono bersaglio della pesca indiscriminata, il che ha portato a una diminuzione preoccupante della loro popolazione. La Great Australian Stegostoma Semen Expedition si propone di contrastare questa tendenza negativa. Attraverso l’inseminazione artificiale, il team di scienziati spera di aumentare il numero di esemplari e contribuire alla loro sopravvivenza. Monitorare la salute dei piccoli nati è fondamentale per valutare l’efficacia di questa tecnica e garantire un futuro per la specie.
Collaborando con vari acquari e parchi marini, la University of the Sunshine Coast ha messo in atto un piano strategico per raccogliere il seme degli squali maschi. La speranza è che questa iniziativa possa portare a una ripresa significativa della popolazione di squali zebra, rendendo possibile un futuro più sostenibile per questa specie.
Come si ipnotizza uno squalo?
Il metodo utilizzato per “ipnotizzare” gli squali è basato sulla stimolazione dei pori sensoriali presenti sul loro muso. Questo approccio consente di tranquillizzare gli squali, portandoli a una posizione di relax supino, in cui entrano in uno stato di immobilità tonica. Nonostante gli squali zebra possano superare i due metri di lunghezza e possano mostrarsi aggressivi, questa tecnica permette ai ricercatori di prelevare il seme senza stressare gli animali.
In pratica, gli squali raggiungono uno stato di calma tale da sembrare inanimati, una reazione che in natura rappresenta una strategia difensiva contro i predatori. Questo stato di immobilità consente ai ricercatori di “mungere” i maschi in modo efficace. Una volta ottenuto il seme, l’inseminazione delle femmine diventa un processo relativamente semplice. Gli scienziati ora attendono con ansia i risultati della gravidanza per scoprire se i piccoli nati da questa procedura saranno in buona salute, un passo cruciale per il futuro della specie.
La combinazione di scienza e innovazione in questo progetto rappresenta una speranza concreta per la salvaguardia degli squali zebra, un simbolo della biodiversità marina che merita di essere protetta.