Le autorità sanitarie dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) hanno recentemente segnalato una nuova emergenza sanitaria nella Repubblica Democratica del Congo, in particolare nella provincia di Équateur. Secondo il bollettino di aggiornamento settimanale dell’OMS, dal 10 gennaio al 15 febbraio 2025, si sono registrati 431 casi di una malattia misteriosa, con un tragico bilancio di 53 decessi. La mortalità si attesta attorno al 12% dei casi, destando preoccupazione tra gli esperti.
La malattia in questione si manifesta con una rapida progressione, tanto che la metà dei decessi si è verificata entro le prime 48 ore dall’insorgenza dei sintomi. Tra i segni clinici più comuni si segnalano **febbre, vomito, mal di testa, dolori muscolari, affaticamento e diarrea**, seguiti da emorragie interne. Diciotto campioni prelevati da pazienti affetti sono stati inviati a Kinshasa, la capitale del Congo, per analisi approfondite. I risultati hanno escluso la possibilità che si tratti di **Ebola** o di **virus di Marburg**, zoonosi note che colpiscono la regione.
Le indagini preliminari suggeriscono un legame con i pipistrelli, noti portatori di numerosi patogeni letali per l’uomo. I primi casi sono stati riscontrati in tre bambini del villaggio di Boloko, che hanno sviluppato i sintomi tra il 10 e il 13 gennaio, dopo aver consumato una carcassa di pipistrello. La settimana successiva, altri quattro decessi hanno colpito bambini e ragazzi nello stesso villaggio, portando il totale a 12 casi, di cui otto fatali. Altri casi sono stati segnalati nella zona sanitaria di Basankusu, a circa 180 km di distanza, con 419 infezioni e 45 morti.
I pipistrelli, infatti, sono considerati serbatoi naturali di un centinaio di patogeni mortali, tra cui Ebola, virus di Marburg, MERS e coronavirus, spesso trasmessi all’uomo attraverso un altro animale vettore.
La rapidità con cui la malattia si sta diffondendo ha portato a ipotizzare che si tratti di un’infezione grave o di un agente tossico. Con l’esclusione di Ebola e virus di Marburg, le indagini si sono concentrate su altre possibili cause, come **malaria**, febbre virale emorragica, avvelenamento da cibo o acqua, febbre tifoide e meningite. Le condizioni igienico-sanitarie precarie, la scarsità di personale medico e strutture sanitarie adeguate, insieme alla diffusa malnutrizione, complicano ulteriormente le indagini e aggravano la situazione clinica dei pazienti.
Questa situazione si inserisce in un contesto di emergenze sanitarie e umanitarie già esistenti nel Paese. L’area colpita dalla malattia si trova a centinaia di chilometri da **Goma**, città dell’est della Repubblica Democratica del Congo, attualmente sotto il controllo del gruppo armato ribelle **Movimento 23 Marzo (M23)**, sostenuto dal Ruanda. Recentemente, Goma ha visto crescere l’allerta per possibili attacchi a un laboratorio di biosicurezza, dove si studiano Ebola e altri virus potenzialmente epidemici.
Non è la prima volta che la Repubblica Democratica del Congo si trova ad affrontare emergenze sanitarie. Alla fine del 2024, era emerso un allarme per una misteriosa malattia che aveva colpito centinaia di persone nel sud-ovest del Paese. In seguito, si era scoperto che si trattava di infezioni respiratorie aggravate dalla malaria. La situazione attuale, quindi, si inserisce in un quadro complesso di sfide sanitarie che il Paese sta affrontando.