Scoperta di organismi inediti nelle profondità della Fossa delle Marianne

La Fossa delle Marianne, situata tra i 6.000 e i 10.900 metri di profondità, si rivela un ecosistema sorprendentemente ricco di vita microbica. Contrariamente a quanto si pensasse fino ad oggi, gli ambienti abissali, noti per le loro condizioni estreme di pressione e temperatura, ospitano una varietà di microrganismi che sfida le aspettative. Questo è il risultato di un’importante ricerca condotta dalla Shanghai Jiao Tong University in collaborazione con l’Università di Copenaghen e il Lawrence Berkeley National Laboratory, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Cell.

Scoperte sconvolgenti

Lo studio ha messo in luce una straordinaria varietà tassonomica, rivelando oltre 7.500 specie di microrganismi, di cui ben l’89% risultano sconosciute. Questi dati aprono nuove prospettive sulla biodiversità degli abissi, un tema che fino a poco tempo fa era considerato un mistero. La ricerca ha dimostrato che la vita può prosperare anche in condizioni inimmaginabili, dove la luce solare non riesce a penetrare e le temperature sono gelide.

Metodologie avanzate

Per affrontare le sfide delle condizioni estreme degli abissi, i ricercatori hanno utilizzato tecnologie all’avanguardia. Il sommergibile Fendouzhe, dotato di capacità di campionamento fino a 220 kg di materiale, ha consentito di effettuare rilevamenti più precisi. Durante le immersioni, il sommergibile ha trascorso fino a sei ore sul fondo dell’oceano, raccogliendo dati vitali per la ricerca. Queste immersioni hanno permesso di esplorare per la prima volta la vita microbica e macrofaunistica a profondità superiori ai 10.000 metri.

Il progetto meer

Il progetto Mariana Trench Environment and Ecology Research (MEER) ha svolto un ruolo cruciale in questa esplorazione. Utilizzando il sequenziamento metagenomico, una tecnica che analizza il patrimonio genetico di comunità microbiche senza la necessità di isolare i singoli organismi, i ricercatori hanno potuto identificare la diversità microbica e le strategie di adattamento degli organismi a queste profondità. Inoltre, l’analisi del gene 16S rRNA ha fornito ulteriori informazioni sulla composizione delle comunità microbiche presenti.

La missione ts21

Durante la spedizione TS21, gli scienziati hanno effettuato ben 33 immersioni, raccogliendo un totale di 1.648 campioni di sedimenti, 12 filtrati di acqua di mare e numerosi campioni di macroorganismi. Questi campioni sono stati prelevati principalmente nella Fossa di Yap e nel Bacino delle Filippine, a profondità comprese tra i 6.000 e i 10.900 metri. L’analisi metagenomica di 1.194 campioni ha portato all’identificazione di 7.564 specie microbiche, di cui l’89,4% mai registrate prima. Tra i campioni raccolti spiccano due specie rappresentative della macrofauna adalica: l’anfipode Hirondellea gigas e il pesce lumaca adalico Pseudoliparis swirei.

La Hirondellea gigas, un crostaceo che vive ad una profondità di 10.911 metri.
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Clarissa Semprone