
Il 2025 segna un punto cruciale per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030. Già prima della pandemia, si era evidenziato un ritardo di 43 anni rispetto alle scadenze stabilite. La crisi sanitaria globale ha ulteriormente complicato la situazione, alimentando dubbi sulla possibilità di rispettare gli impegni assunti. Un recente studio pubblicato su PLOS One sottolinea l’urgenza di una revisione di tali obiettivi, avvertendo che, se le cose continuano di questo passo, nessun Paese sarà in grado di conseguire i 17 obiettivi prefissati entro il 2030.
Il contesto degli obiettivi di sviluppo sostenibile
I 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, adottati nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite, rappresentano un “programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità”. Questi obiettivi mirano a garantire pace e prosperità per tutti, ma la realtà attuale sembra allontanarsi da queste ambizioni. Secondo le analisi, esistono legami complessi tra i vari obiettivi: alcuni di essi, come quelli legati all’azione climatica e alla produzione sostenibile, si supportano a vicenda, mentre altri possono entrare in conflitto. Ad esempio, mentre l’obiettivo di riduzione della povertà si allinea con gli altri, quelli riguardanti la sostenibilità ambientale possono avere un impatto negativo su altri aspetti dello sviluppo.
Progressi disomogenei tra le regioni
Nonostante un quadro generale poco incoraggiante, i progressi verso il raggiungimento degli obiettivi variano notevolmente a seconda delle diverse regioni. Paesi dell’Africa e dell’Asia, che presentano un PIL più basso, si trovano in difficoltà nel perseguire obiettivi come la povertà zero, l’uguaglianza di genere e il benessere generale. Tuttavia, questi stessi Paesi stanno facendo progressi significativi in ambito climatico e nella promozione di pratiche di consumo responsabile. Secondo gli autori dello studio, è fondamentale intraprendere “azioni immediate” per rivedere gli obiettivi e tenere conto delle interconnessioni tra di essi, nonché delle diversità culturali e socioeconomiche che caratterizzano il pianeta.
La necessità di una revisione strategica
La questione centrale è se gli attuali obiettivi siano ancora adeguati alla luce dei cambiamenti climatici recenti, tra cui l’ascesa di governi autoritari. La revisione proposta dallo studio di PLOS One punta a ristrutturare l’approccio attuale, affinché possa riflettere le reali esigenze dei Paesi e le sfide emergenti. È chiaro che il tempo stringe e che un’azione coordinata e tempestiva è cruciale per evitare di perdere di vista gli impegni assunti. La comunità internazionale deve unirsi per garantire che il sogno di un futuro sostenibile non si trasformi in un miraggio irraggiungibile.