
Un’epidemia di morbillo sta attualmente colpendo gli Stati Uniti, con oltre 250 casi segnalati in stati come Texas, Oklahoma e Nuovo Messico. Questa situazione ha riacceso le preoccupazioni riguardo al possibile ritorno di malattie che si pensavano ormai scomparse, come il morbillo, la pertosse e la rosolia, in un periodo caratterizzato dal secondo mandato di Donald Trump.
Le cause di questo aumento esponenziale dei contagi sono molteplici. In primo luogo, la copertura vaccinale insufficiente ha creato delle sacche di vulnerabilità tra la popolazione. Inoltre, il sistema sanitario statunitense è attualmente in uno stato di caos, con numerosi dipartimenti ridotti ai minimi termini a causa di tagli governativi. Infine, la confusione nei messaggi provenienti dalle autorità sanitarie ha contribuito a una crescente sfiducia tra i cittadini.
Un attore chiave in questa crisi è Robert F. Kennedy Jr., un avvocato e politico noto per le sue posizioni contro i vaccini, recentemente nominato segretario della Salute e dei Servizi Umani. La sua nomina ha sollevato ulteriori interrogativi sulla direzione della sanità pubblica negli Stati Uniti.
Morbillo: un ritorno preoccupante
Il morbillo è un’infezione estremamente contagiosa per la quale esiste un vaccino altamente efficace. Si stima che circa il 90% delle persone suscettibili che entrano in contatto con un individuo infetto contrarrà la malattia. Per ottenere l’immunità di gregge e fermare la diffusione del Morbillivirus, è necessario che almeno il 95% della popolazione sia completamente vaccinata. Tuttavia, durante la pandemia di COVID-19, la percentuale di vaccinati negli Stati Uniti è scesa al 93% e non è ancora stata ripristinata.
Questa problematica non è limitata agli Stati Uniti; anche in Europa, e in particolare in Italia, la situazione è allarmante. Recentemente, la Commissione Salute dell’Accademia dei Lincei ha lanciato un allerta riguardo alla diminuzione della copertura vaccinale nel nostro Paese. Nel 2024, l’Italia ha registrato 1.045 casi di morbillo, un incremento di 1.001 casi rispetto all’anno precedente, con circa la metà dei contagiati che ha richiesto il ricovero ospedaliero.
Immunità a buchi
Secondo un articolo di Nature, la soglia del 95% di vaccinati si basa su un modello ideale in cui i soggetti vaccinati sono distribuiti uniformemente all’interno della popolazione. Tuttavia, nella regione del Texas colpita dall’epidemia, solo il 82% della popolazione è vaccinata. Queste sacche di non vaccinati favoriscono la formazione di focolai e facilitano la circolazione del virus. Se la situazione non cambia, gli Stati Uniti rischiano di perdere lo status di eliminazione del morbillo.
La comunicazione delle autorità sanitarie, invece di rassicurare, sembra contribuire al problema. La confusione e l’ambiguità nei messaggi hanno reso difficile per la popolazione comprendere la gravità della situazione.
Sanità nel caos
La crisi della sanità pubblica è stata esacerbata dall’uscita degli Stati Uniti dall’OMS e dai tagli all’USAID, che hanno avuto ripercussioni significative sulla salute pubblica. La recente nomina di Kennedy Jr e il licenziamento di centinaia di lavoratori dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC) hanno ulteriormente complicato la situazione. Questi enti sono fondamentali per la protezione della salute pubblica e la loro riduzione di personale rappresenta un grave rischio.
In questo contesto di disordine, il CDC ha deciso di avviare un’indagine sulle potenziali connessioni tra vaccini e autismo, un argomento controverso e ampiamente smentito dalla comunità scientifica. Questa iniziativa ha suscitato preoccupazioni, in quanto alimenta teorie infondate e sfida la credibilità degli enti preposti alla salute.
Una voluta ambiguità
Robert F. Kennedy Jr. ha inviato messaggi contrastanti riguardo ai vaccini. Dopo aver negato di essere contrario ai vaccini durante le udienze di conferma, ha inizialmente minimizzato la gravità dell’epidemia di morbillo in Texas, per poi rilasciare una tardiva dichiarazione sull’importanza della vaccinazione. Ha anche enfatizzato l’importanza di una corretta alimentazione e di alcuni integratori, come la vitamina A, per mitigare i sintomi del morbillo.
Tuttavia, questa serie di comunicazioni confuse ha disorientato ulteriormente la popolazione. Diverse strutture sanitarie in Texas hanno segnalato casi di bambini non vaccinati, i cui genitori avevano somministrato vitamina A in dosi elevate, potenzialmente tossiche. Questa situazione sta minando la fiducia nelle istituzioni sanitarie americane e complicando ulteriormente la gestione dell’epidemia.