
All’Università di Pisa si trova una delle collezioni egittologiche più prestigiose, un vero e proprio faro per studiosi e appassionati di archeologia e storia dell’antico Egitto. Questo ricco patrimonio di reperti è dedicato a Edda Bresciani, un nome che risuona con forza nel panorama dell’egittologia, non solo in Italia ma a livello internazionale.
Una vita dedicata all’egittologia
Nata a Lucca nel 1930, Edda Bresciani ha segnato la storia accademica con la sua straordinaria carriera. Si è laureata nel 1955 in Lettere con una tesi dedicata all’egittologia, diventando la prima donna a conseguire un titolo in questa disciplina. La sua passione per l’antico Egitto ha guidato ogni passo della sua vita. Dopo aver approfondito i suoi studi a Parigi, Copenaghen e al Cairo, nel 1968 ha fatto la storia diventando docente di Egittologia all’Università di Pisa, un traguardo che l’ha resa la prima donna a occupare una cattedra in questo ambito. A Pisa, ha anche insegnato lingua e letteratura demotica.
Oltre a essere un’accademica di grande prestigio, Edda Bresciani è stata anche una scrittrice e divulgatrice. Nel 1999 ha pubblicato il suo lavoro più noto, Letteratura e poesia dell’antico Egitto. Cultura e società attraverso i testi (Einaudi), un testo fondamentale per chi desidera approfondire la cultura egizia. Nel 1978, ha fondato la rivista Egitto e Vicino Oriente, contribuendo così alla diffusione delle conoscenze nel campo dell’egittologia.
Impegno sul campo e scoperte archeologiche
Ma l’impegno di Edda Bresciani non si è limitato alla teoria. Nel 1965, ha preso parte a un’importante missione di salvataggio dei monumenti dell’antica Nubia, una regione storica dell’Africa Nord-orientale, minacciati dalle inondazioni causate dalla costruzione della diga di Assuan, un progetto voluto dal presidente egiziano Nasser. Questa imponente opera di ingegneria civile era fondamentale per regolare il livello del fiume Nilo e garantire l’approvvigionamento idrico al Paese durante i periodi di siccità.
Dal 1966, Bresciani ha diretto gli scavi nel Fayoum, precisamente a Medinet Madi, dove ha scoperto il tempio noto come “dei due coccodrilli”. Ha anche partecipato a campagne archeologiche a Gurna e Saqqara, contribuendo in modo significativo alla comprensione della storia egizia. La sua carriera è stata costellata di riconoscimenti, tra cui la Medaglia ai benemeriti della scienza e della cultura. Edda Bresciani ci ha lasciato nel 2020, ma il suo impatto sull’egittologia rimane indelebile.