
Secondo un recente studio, assumere un quantitativo di acido folico superiore a quello raccomandato durante la gravidanza non comporta rischi significativi. Questa scoperta sarà presentata ad aprile 2025 in occasione del convegno annuale dell’American Academy of Neurology. Da tempo, il ruolo dell’acido folico è riconosciuto come fondamentale per le donne in gravidanza, poiché contribuisce a ridurre il rischio di deformità nei neonati e migliora le loro capacità cognitive. Tuttavia, l’Istituto Superiore di Sanità consiglia un’assunzione di 0,6 mg al giorno, ma la dose ideale rimane incerta.
Un’analisi approfondita
Lo studio ha coinvolto un campione di 345 bambini di sei anni, di cui 262 nati da madri epilettiche. Durante le prime 12 settimane di gravidanza, le partecipanti hanno assunto diverse dosi di acido folico: da zero a oltre 4 mg al giorno. È noto che le donne con epilessia necessitano spesso di dosi maggiori di acido folico, poiché i farmaci anticonvulsivanti possono causare carenze di questa vitamina essenziale.
Le madri sono state suddivise in cinque gruppi in base alla quantità di acido folico assunta. Questa stratificazione ha permesso di analizzare l’impatto delle diverse dosi sulle capacità cognitive e comportamentali dei bambini. I ricercatori hanno voluto capire se esistessero differenze significative tra i vari gruppi, in particolare per quanto riguarda l’abilità linguistica e le competenze sociali.
Test e valutazioni
I bambini sono stati sottoposti a test per valutare le loro capacità verbali, utilizzando un punteggio che va da 70 a 130, con una media di 100 per la popolazione generale. Inoltre, ai genitori è stato chiesto di fornire un feedback sul comportamento dei propri figli, analizzando aspetti come le capacità comunicative e le abilità sociali. Anche in questo caso, i punteggi medi si aggirano attorno a 100.
Le valutazioni hanno evidenziato come i bambini nati da madri che avevano assunto acido folico durante la gravidanza presentassero risultati migliori nei test. In media, i figli delle madri con un’assunzione di acido folico hanno ottenuto 108 punti nei test verbali e 102 in quelli comportamentali, rispetto ai 96 e 82 punti rispettivamente dei bambini le cui madri non avevano assunto alcun integratore.
Risultati e considerazioni finali
I risultati dello studio indicano che non ci sono differenze significative tra le varie dosi di acido folico assunte dalle madri, suggerendo che l’assunzione di dosi superiori a quelle raccomandate non comporta effetti collaterali, ma nemmeno vantaggi aggiuntivi in termini di sviluppo infantile. Tuttavia, è fondamentale sottolineare che la ricerca non ha considerato altri fattori che potrebbero influenzare l’assorbimento dell’acido folico, come l’assunzione di altre vitamine o predisposizioni genetiche.
Secondo Kimford J. Meador, uno degli autori dello studio, sono necessari ulteriori approfondimenti per stabilire la dose ottimale di acido folico in grado di massimizzare i benefici e minimizzare i rischi per la salute dei neonati.