
Osservare le stelle significa, in effetti, guardare nel passato. La luce che ci raggiunge può impiegare da pochi minuti a miliardi di anni, a seconda della distanza degli astri. Questo fenomeno trasforma i telescopi in autentiche “Macchine del tempo“, un concetto centrale nella mostra organizzata dall’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) e progettata da Pleiadi, con la collaborazione di Focus come media partner.
Il percorso espositivo
La mostra è concepita come un viaggio che segue il cammino della luce, partendo dal nostro sistema solare e proseguendo verso le profondità dello spazio e del tempo, fino a raggiungere l’universo primordiale. Il satellite Planck dell’ESA ha fornito una mappa della radiazione cosmica di fondo a microonde, rappresentando la luce più antica dell’Universo, risalente a 380mila anni dopo il Big Bang. Questo percorso non solo offre una visione affascinante della nostra origine cosmica, ma invita i visitatori a riflettere sulla vastità del tempo e dello spazio.
Telescopi e innovazione
Un obiettivo chiave di questa iniziativa è quello di avvicinare il pubblico, sia adulti che giovani, al mondo delle STEAM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Arte e Matematica). Attraverso un progetto di divulgazione, i visitatori possono esplorare nebulose e galassie, immagini straordinarie ottenute grazie ai progressi nella tecnologia dei telescopi. Roberto Ragazzoni, presidente di INAF, sottolinea come questi strumenti permettano agli scienziati di “scrutare il cielo ed esplorare l’universo in epoche lontane dalla nostra”. La mostra si propone di celebrare la bellezza dell’astronomia, mirando a ispirare i giovani a diventare i costruttori delle macchine del futuro, ma anche a coinvolgere gli adulti, spesso intimiditi dalla complessità dell’astrofisica.
Installazioni e eventi speciali
La mostra offre anche installazioni interattive che permettono di sperimentare concetti affascinanti, come la gravità di un buco nero su oggetti di massa diversa, o di giocare con la riflessione e la rifrazione della luce. I visitatori possono persino ascoltare i veri suoni del cosmo tramite un’apposita installazione simile a un jukebox. Accanto all’esposizione, sono previsti eventi speciali, tra cui un incontro con Michel Mayor, premio Nobel per la Fisica e scopritore del primo esopianeta, una serata di musica e un poetry slam, dimostrando come l’astrofisica possa ispirare anche le arti.
Dettagli sull’evento
La mostra sarà aperta fino al 2 giugno 2025 presso le OGR di Torino, un progetto realizzato con il supporto dell’INAF-Osservatorio Astrofisico di Torino, dell’Infini.to Planetario di Torino – Museo dell’Astronomia e dello Spazio “Attilio Ferrari” e del MU-CH Museo della Chimica. Questo evento rappresenta un’opportunità unica per esplorare l’affascinante mondo dell’astronomia e della fisica in un contesto interattivo e coinvolgente.