
La recente emergenza sanitaria che ha colpito il Congo ha sollevato preoccupazioni a livello globale. Secondo quanto riportato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) il 28 febbraio 2025, la malattia misteriosa sembra essere correlata a “un qualche tipo di evento di intossicazione”. In particolare, si sospetta che i casi registrati in uno dei villaggi più colpiti siano legati alla condivisione di una fonte d’acqua contaminata. Tuttavia, le indagini sono ancora in corso e non si può affermare con certezza l’origine della malattia.
L’allerta sanitaria nei villaggi del Congo
Dall’inizio dell’anno, nei villaggi di Basankusu e Bolomba, situati nella provincia di Équateur, nel nord-ovest del Congo, sono stati segnalati 1.096 casi di una malattia sconosciuta. I sintomi presentati dai pazienti includono febbre, mal di testa, brividi, sudorazione e rigidità del collo, insieme a dolori muscolari e articolari, naso che cola o sanguina, tosse, vomito e diarrea. La situazione è allarmante: si sono registrati 60 decessi avvenuti entro 48 ore dall’insorgere dei sintomi, il che rende questa patologia particolarmente letale.
Le autorità sanitarie locali stanno monitorando attentamente l’evoluzione della situazione, poiché la rapidità con cui i sintomi si manifestano e la gravità della malattia pongono interrogativi inquietanti. La comunità medica è in allerta, e le indagini epidemiologiche sono state avviate per identificare la causa esatta dell’epidemia.
Esclusi i patogeni noti
Le prime indagini hanno escluso la presenza di virus noti come Ebola e il virus di Marburg, entrambi responsabili di febbri emorragiche gravi. Tuttavia, la scoperta che alcuni dei primi pazienti avevano consumato la carcassa di un pipistrello ha inizialmente allarmato le autorità, poiché i pipistrelli sono noti serbatoi di virus potenzialmente pericolosi per l’uomo. Fortunatamente, ulteriori ricerche hanno dimostrato che questo episodio non è correlato alla malattia in corso.
È importante notare che i virus come l’Ebola impiegano più tempo per manifestarsi in modo letale, mentre la malattia attuale ha un decorso molto più rapido. Questo aspetto ha contribuito a escludere la possibilità di un’epidemia di febbre emorragica, permettendo agli esperti di concentrarsi su altre possibili cause.
Un’ipotesi di avvelenamento
Nel suo aggiornamento del 28 febbraio, Michael Ryan, responsabile del settore emergenze dell’OMS, ha menzionato un “forte sospetto di avvelenamento” legato alla contaminazione dell’acqua in uno dei villaggi colpiti. Tuttavia, non è stata fornita alcuna indicazione su se questo avvelenamento sia stato causato da un’azione deliberata o da un incidente. Se dovesse rivelarsi vera, questa ipotesi potrebbe rendere più gestibile la situazione, poiché le autorità potrebbero intervenire più rapidamente per contenere la diffusione della malattia.
Indagini in corso
Nonostante l’ipotesi di avvelenamento, le indagini non si fermano. Circa la metà dei campioni analizzati ha mostrato la presenza della malaria, una malattia comune in queste aree, ma il personale sanitario sta anche esaminando la possibilità di un evento tossico, sia di origine biologica, come la meningite, sia dovuto a esposizioni chimiche. Le autorità locali continuano a lavorare senza sosta per identificare la causa esatta della malattia e garantire la sicurezza della popolazione.