
Nel 2025, la battaglia contro le teorie cospirazioniste si arricchisce di nuove strategie, tra cui l’importanza di un buon sonno. Recenti ricerche suggeriscono che una scarsa qualità del sonno potrebbe aumentare la vulnerabilità degli individui a complotti e fake news. Due studi condotti su un campione di circa mille partecipanti, pubblicati nel Journal of Health Psychology, evidenziano il legame tra sonno, depressione e credenze complottiste.
Il ruolo del sonno nella credulità
Gli psicologi dell’Università di Nottingham, nel Regno Unito, hanno esaminato come la qualità del sonno influisca sulla propensione ad accettare teorie cospirazioniste. I risultati rivelano che le persone che hanno sperimentato un sonno insufficiente nel mese precedente tendono ad abbracciare più facilmente queste teorie, specialmente se esposte a stimoli specifici.
Nel primo esperimento, un gruppo di 540 partecipanti ha compilato un questionario sulla loro qualità del sonno prima di leggere un articolo riguardante l’incendio della cattedrale di Notre-Dame. Alcuni articoli presentavano una narrazione complottista, mentre altri riportavano i fatti reali, attribuendo l’incendio a un incidente accidentale. Coloro che avevano dormito male si sono dimostrati più inclini a credere alla versione complottista dei fatti.
Meccanismi psicologici e salute mentale
Il secondo studio, che ha coinvolto 575 partecipanti, ha approfondito i meccanismi psicologici che collegano una cattiva qualità del sonno alla credenza in teorie complottiste. I dati hanno mostrato che sia la scarsa qualità del sonno che l’insonnia sono correlate a una maggiore adesione a queste idee, con la depressione identificata come una condizione sottostante significativa. Anche se rabbia e paranoia giocano un ruolo, la loro influenza è risultata meno marcata.
È interessante notare che la depressione può anch’essa contribuire a una cattiva qualità del sonno o all’insonnia, creando una rete complessa di interrelazioni. Questo rende difficile stabilire un nesso di causa-effetto chiaro.
Strategie per migliorare il sonno
Gli autori dello studio suggeriscono che interventi mirati a migliorare la qualità del sonno potrebbero ridurre la suscettibilità alle teorie complottiste. Un sonno riposante non solo aiuta a migliorare la salute mentale, ma offre anche strumenti più efficaci per valutare le informazioni in modo critico, evitando di cadere nei tranelli del sensazionalismo.
Benefici del sonno di qualità
Oltre a influenzare le credenze complottiste, una scarsa qualità del sonno è stata associata a diversi rischi per la salute, tra cui disturbi dell’umore, malattie neurodegenerative, problemi cardiovascolari e malattie metaboliche. Migliorare il sonno potrebbe quindi avere effetti positivi su molteplici aspetti della vita quotidiana, contribuendo a un pensiero critico più affinato e a una maggiore resilienza contro le informazioni fuorvianti.